Marino Magiliani

Non solo gli uomini, anche le cornacchie hanno avuto un 'infanzia.

“ La conca del tempo ” Elio Lanteri

Colonia Alpina Ferranti Aporti Nava

Colonia Alpina Ferranti Aporti Nava

Senzapatria - 2010

Per raccontarlo possono esserci due modi. Uno lo trovate nel risvolto di copertina. Un uomo, giunto a cinquant’anni, torna con la mente alle chiese che ha frequentato, quella buia e odorante d’incenso del suo paese in Liguria, dove ha fatto il chierichetto, e le altre che ha trovato viaggiando per il mondo. Ripercorre con la memoria il lungo periodo dei collegi, a Nava, a Mondovì, a Velletri, poi la gioventù vagabonda tra Spagna e America Latina, infine la residenza in un paese del Nord Europa. Colonia Alpina Ferranti Aporti Nava è il nome del primo collegio dov’è stato, sulle montagne liguri. Dopo tanti anni egli scopre di non ricordare dove dormiva in quinta elementare. Di quell’anno scolastico gli torna in mente tutto, il posto che occupava in classe, quello in refettorio, le passeggiate, i numeri della biancheria, le abitudini, le malinconie. Ma quel dettaglio, della quinta elementare, no. È un uomo a cui i ricordi non scappano mai, per questo si preoccupa. Non si tratta di un giorno, sono centinaia di notti di cui non sa più nulla. Anno scolastico 1970-71, quinta elementare, da ottobre a giugno. Dov’era? L’unico modo per scoprirlo è tornare alla Ferranti Aporti Nava. Un altro modo potrebbe invece essere questo: un uomo, a 50 anni, scopre di essere già morto due volte: ucciso per errore da un cacciatore di cinghiali quando era bambino, e gettandosi dal sesto piano di un ospedale militare durante il servizio di leva. Senza più parole si avvia verso casa, forse a morire per la terza volta, forse per sempre.